Samira Negrouche
Samira Negrouche - Algeria
Algeri, 1980
A centottanta gradi
La tua partenza un ritorno
quando oltre l'orizzonte
si ritorna verso il luogo d'origine
F. Cheng
1.
Soccombere all'appello dell'ovest
a quelle rotaie che ti portano
oltrepassando l'ora
dell'incontro
Tu arrivi al luogo del ricordo
dove l'atto diviene metafora
scivolare del linguaggio
silenzio
Con gli occhi che ti hanno atteso
riscoprire la montagna
oltre il Tessala
punto di vista deviato
2.
Tu parli al passato
di quel che resta a colmare
sulla quercia che è maltrattata
Gesti ancorati ripetuti
balbettare di note uncinate
sulla superficie da levigare
da vivere
Centri digitali
ferite
tu articoli ogni curvatura
e lentamente affondi
nella memoria
che non si riaggiusta
3.
All'ombra del muro
ultima dimora del sole
rendez-vous mattiniero
Rituale inseguimento
della storia a venire
della matrice che ritorna
Sono queste dita stesse
che stringono il cammino
le rotaie che si infiammano
il quadrato di terra
l'angolo di tiro
l'attesa spolmonata
4.
Tu non dici
l'ordine delle cose
il dubbio che risorge
5.
Tu non celebri
quel che passa
quel che viene
tu entri nel silenzio
all'ora stabilita
è a centottanta gradi
che tu ti coniughi