Adriana Hoyos

Adriana Hoyos  -  Colombia/Spagna



Prendere il volo


Scrivere parole uccello

per alzarsi a volo

scrivere in solitudine

e come un folle

recitare a voce alta

catturando la luce nelle palpebre

con il disordine dell'assoluto

scrivere parole fuoco

per incendiare il cielo

scrivere parole ombra

per svelare la fosforescenza

scrivere parole nuove

con parole mordicchiate

scrivere senza punteggiatura

e cancellare le frontiere

scrivere con attenzione

la sfida dei sogni

scrivere sulla morte

scrivere sopra i tuoi occhi

o il viaggio di ritorno

scrivere bimbo per ridere con lui

scrivere sulla compassione

e così allora soffrire 'con'

scrivere con l'astrolabio

per incontrare i corpi

perduti nella notte

pronunciare la preghiera

per calmare la paura

per far tacere il disordine

scrivere con l'altro per morire di meno

per ingannare il tempo

scrivere

e accendere la rivoluzione




Litania della paura


Ho paura e non dovrei

poiché so come scalare il cielo

le nuvole in cui si impigliano gli uccelli

le risate delle farfalle

Ho paura e non dovrei

poiché conosco i discorsi della luce

però fa freddo e di notte

è tutto denso verticale e tagliente


Ho paura di essere due e nessuno

di stare sempre da sola al tuo fianco

ho paura di queste mani

di questo braccio di questa spalla

e questa voce all'altro lato del telefono

lava pura nello stomaco di quest'oceano


Mi hanno insegnato a pensare all'infinito

mi hanno svelato gli arpeggi del silenzio

ho paura però di me stessa

nemico alla mia pelle cucito

che mi accompagna ogni giorno

come una lingua morta

come un'ombra avara

come un padre nostro


Ho paura ed è giorno ormai



Mordere la polvere


Elettrico formicolare

nello spessore dei miei nervi

Vorrei mordere la polvere

raschiare la calce sulle pareti

aggrapparmi con le unghie alla terra

strofinarmi la spalla contro un albero

Strappando radici coprirmi di fango

e fondermi in un grido desolante



La pazzia e il beneficio del non reale


Cosa chiedere a questa realtà insufficiente

cosa pretendo con questa materia ordinaria

se i miei sogni sono finestre alte

torri che emergono ad altri cieli

Oh Magritte abbandonato

la tua testa fra le nuvole

e il tuo corpo a terra

silenziosa giraffa dei racconti d'infanzia

Avrò tempo per comprendere la bellezza

(che non è soggettiva)

avrò tempo per incontrare qualcosa

che sarà proprio quello che non cerco



Amore di mezzogiorno


Le coppie si abbandonano

nella calma dei parchi

al sole di mezzogiorno

al cielo di Madrid

Sotto i parasole

messaggi cifrati

bocche ardenti

sussurri di uomo sconvolto

Confessami

ragazzo dei tigli

rivelami il segreto dei tuoi occhi

luminosi come un'insegna al neon

E nella tua bocca offrimi

di questa ora spumeggiante lo champagne



Cammino


Chiudo le tende

strappo la notte

vado verso il silenzio

- la neve nei miei occhi

Strappo i miei occhi

- chiudo il mondo -

in un silenzio di neve

vado verso la mia notte



Mi accompagna questo suono


Fa compagnia quest'acqua che risuona

miraggio di felicità suprema

Ondeggiare di pesci trasparenti

sussurro enigmatico di un sogno

Le bambine immerse nel mare

osservano divertite il loro riflesso

La bellezza trattenuta nell'acqua

mi riporta la bambina di un tempo

Istante nudo - effimero destino -

chiudo gli occhi e attraverso lo specchio



Voci


Che voci sono queste che mi abitano

echi può darsi degli altri che sono stato?

Fantasmi che mi contengono

silenziose sfingi che in me vivono

Parola

ascolta il silenzio

silenzio

sei venuto a consumare questa vita

Contempla il foglio bianco

e il deserto esteso al tuo fianco

Non parti per nessuna parte

- tutto è qui

Tutto è in te

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