Liana Sakelliou

Liana Sakelliou - Grecia


Atene, 1956 - docente all'Univerità di Atene, poetessa e saggista

Pur ti miro, pur ti godo


Con ornamenti civetttuoli i miei legami

erano quelli di una regina.

Li ho spezzati per passare all'altro lato

del trono - verso te che ho amato

per persuaderti:

il dolore è dentro - esiste

senza rosse ferite.

In una farandola osservai la crinolina

ondeggiare con il suo fruscio di foglia

e immaginai il tuo centro di gravità.

Qual è regina la tua mortal natura?


Ebbi un fremito quando la tua spada

si posò sulla mia spalla destra

e sulla sinistra e sulla testa

- che cosa sognavi?

Colline lontane avvolte da brumosa calura?

Misteriosi castelli?

Il tuo viso.

L'audacia.

La grazia.




Ritratto prima del buio


Mi hai guardata da lontano.

Dalle giunture del tuo corpo sono nate

piante acquatiche e tu

hai respirato piano.


Non desidero proprio niente

della nostra vita passata;

semplicemente vagare tra gli alberi.

Il fiume scorreva trasparente

e tu mi hai chiesto Cosa

ti spaventa esattamente?


Nella foresta sono entrata al galoppo.



Pennello d'artista botanico


Mi piacciono i fiori di loto -

sono piccoli desideri che crescono

nella gialla polpa del fiume.

Hanno l'intelligenza della morte.

Li dipingo. Fuori nevica.

Nel giardino è il bianco assoluto.

Vedo il mio corpo nelle tue preghiere.

Sento, mio caro, le tue parole d'amore per me.

E mi piacerebbe passeggiare per Campo

dei Fiori con te che sussurri quelle parole

che mi fanno tremare.

Il pennello dovrebbe insistere sul giallo

e il riflesso del viola essere

forgiato dalla memoria.



Acrobazie


Nel mare mi stringi le mani

Il mio bisogno di salire sulle tue spalle

diviene dita pallide alle giunture

Mi tengo in equilibrio

La notte è ferma - il fruscio lento -

e la colonna del tuo corpo il mio pilota.


L'arretrante acqua ondeggia

e allunga i tuoi capelli fra le mie gambe

La mappa dei miei piedi

una terra che tu conosci

Attorno al suo centro

scivola il voltaggio del plancton

e vibra il volo dei pipistrelli.

Divento pesante al tuo ritmo

con le braccia aperte come ali

Fenicottero e Amazzone dell'aria -

ragazza di Uccello dal collo lungo

- il mio sguardo esce dal quadro


Mentre tu accordi te stesso

ai dettagli scricchiolanti

del fondo marino.

Desidero la tua voce che si sgrana

Tu pieghi la schiena e lungo la tua

colonna io discendo grado a grado -

è serrata come perle

in un racconto medievale.




Studio di un maestro fiammingo


Siede senza tempo a prua.

Con un movimento della mano

mi mostra come se le dipingesse

la massa delle montagne prospicienti.

Vuole che attraversiamo il lago

fino ai suoi limiti e che lo lasci

là dove non è mai stato.

Fa buio.

Affondo il taglio dei remi nella cupa estensione.

Lo sforzo riempie la barca dell'odore

denso della vegetazione.

Ad ogni remata i gufi vanno e vengono dal fogliame.

Gli scalmi scricchiolano.

Nel mio fruscio lui lavora in silenzio.



Ascoltando la voce di Gaeta


La voce è un'entità immutabile

continuerà a vivere

approfondire l'esperienza

ascoltando la voce

e così mai diventerà vecchia

un'identità fatta leggenda

una configurazione di immortalità

salvano Gaeta mentre scorre

il video della voce


Parole che non capitano a tempo

un graduale bagliore di primavera

le navi sono piene di luci - con l'intensa

eccitazione di un aficionado

la voce deve attraversare il mare

nel suo arco protettivo

niente è come i porti per isolarsi


E nei porti abbiamo il dono delle lingue

sull'acqua scivolano le nostre parole

scintillano e danno un bagliore

calma per le strade di seta

ore azzurre sul mare

vivono - voci elettrizzanti

come se illuminiamo la nostra via

mettiamo sottosopra le istituzioni

fissi alla luce chiara che inonda la tenda


Un passo avanti e per sempre

scompariremo nel blu

oltre il dire e il conoscere

dove le cose hanno una lapidaria inafferrabilità

e sentiamo nei loro capelli scoppiettare la corrente

noi cantiamo come se la nostra vita contasse sulle parole

Gaeta è la nostra intersezione col meraviglioso.

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