Riki Daskal
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Riki Daskal - Israele
Haifa, 1953
E un pavone in volo sopra la città
Come rendere le mie parole
dense come un profumo
tese come un gatto alla caccia
sole come un camion
parole che rimuovono la tela e dipingono
- trementina e pennelli -
modelli l'occhio strabico il passo indietro
Dipingerei verdi parole con dita di fumo
ogni ritratto inciso nel mio cuore
ogni cosa ogni albero che allunga la sua ombra
ogni pietra che ho visto ciottolo o scoglio
ogni bambino con palpebre di farfalla e la pancia un fiore
ogni candela ogni nuvola
ogni ramo che ho visto dalla mia finestra
il canto degli uccelli e ogni uovo
che come il sole ancora si schiuderà ogni mattina.
***
Grazia
La sabbia è un miracolo -
io siedo a gambe incrociate
- davanti a me Dio fa tintinnare
con la sua mano un'altra monetina
d'oro nella scatola da collezione del tempo.
Se tu solo osassi essere un sole
se tu solo osassi essere un mare
vinceremmo un istante perfetto
di non conoscenza.
***
Trance
Ora il tassista si mette i suoi occhiali
ora posso vedere la misura
della sua debolezza
ora vedo la carne diventare anima
l'anima diventare una colomba
e la colomba prendere il volo per il monte Tabor
- la montagna sollevarsi
come un seno sulla valle
:inestinguibile senso/desiderio
***
L'anello di Szymborska
I suoi capelli esili piume di pulcino appena nato
il suo sorriso impossibile a dipingere
l'azzurro dei suoi occhi quello di un uccello magico
il suo viso un piumino ad arieggiare sul davanzale.
Ma io - animale selvatico accovacciato al balzo
- mi colpisce la vista di un anello e un modesto
diamante al suo dito artritico - lo stesso
proprio lo stesso anello che ha mia madre
- lei contadina la sua lingua madre la sua età.
Fosse lei mia madre vorrei avesse un trattamento
migliore di quelli che rotolano il suo nome
nelle loro bocche come fosse uva gelata
e lei fosse ancora viva -
destinata a bruciare nelle sue memorie
lottando con loro la notte per cedere poi di giorno.