Ndue Ukaj

Ndue Ukaj - Kosovo
Prishtina, 1977
L'emigrante
Ha solo domande - le sue risposte così timide
- la nostalgia solidifica nelle lacere tasche.
Ha solo memorie che lo stringono al collo
- come un macigno lo fanno vacillare
un passo avanti e di più all'indietro
e lo accarezzano in una cascata impetuosa
e gli rapiscono il tempo che non vede nemmeno.
Il tempo che sogna soltanto nelle notti senza fine.
Non è uno di quelli che stanno sotto il cielo
tempestoso dove passeggia dove mangia
dove fa l'amore - la patria
degli uccelli è il cielo
dei pesci il mare
dell'emigrante è il dolore
moltiplicato come nuvole in un cielo turbolento.
Sulle strade sconosciute la nostalgia lo muove
mentre cerca di essere uno tra gli zeri infiniti.
Il testamento di Ulisse brucia nella sua mano
e il carbone minaccia di infiammarsi -
come raggi tropicali volge gli occhi
verso Itaca perduta
e giorno e notte finisce stremato.
Emigra per le vie della tristezza
ed è coperto da una trapunta di Terra Promessa
e ogni notte sogna lo stesso sogno. Il ritorno
del numero uno. Mentre l'oasi del deserto ingoia
le memorie e le aspirazioni - profonda
nell'emigrante è la disperazione.
In viaggio per le vie della speranza
con la sacca del suo dolore
aspettando che lo facciano diventare
numero uno tra gli zeri infiniti -
ogni giorno aspetta lui lo sconosciuto
nella foresta dei desideri.
Dove si sta rilassando - profonda
meditazione e delicata visione
- come un uccello infreddolito
cercando un nido alla speranza.
Ed è coperto da una trapunta di Terra Promessa.
Filosofia di vita
Strade opposte mi perseguitano come
desideri sconosciuti dietro i quali feroce
la domanda mi assale: che cos'è questa vita
dove siamo senza esserne richiesti?
In questo teatro va in scena qualcosa che mi sfugge.
E proprio come nei drammi antichi appaiono
attori mascherati mentre il pubblico
soddisfa i suoi diversi gusti ed è partecipe
di tragedie e commedie all'improvvisa.
Davvero il tempo scorre come il fiume in cui
solo una volta possiamo bagnarci in quell'acqua.
Allora vengono tristezza e desiderio di farlo
una seconda volta. Così come si attraversano
strade in cui i nostri piedi si confondono
come sconosciuti in una fitta foresta.
E confusi chiediamo - qual è il tempo
nel quale ci muoviamo... cercando attraverso
le strette lenti un significato
e cerchiamo un fine con piccole mani
là dove si sfiora la vista invisibile
attraverso la via delle nuvole.
Consumando insieme le idee a piccoli passi
senza incontrare quelli che amiamo
al tempo quando ogni cosa era buona
ogni cosa giusta proprio come il nostro viaggio
in cerca di strade perdute in antiche foreste
- noi domandiamo ubriachi:
stiamo cercando la verità per la strada sbagliata
stiamo cercando la bugia per la strada giusta
e mai si è potuta imparare l'arte di amare.
Proprio come la verità il sole sorge uguale
per il buono e per il cattivo. Per essere
perduto in una lotta senza fine
che scambia forme colori percezioni?
Nella stessa lotta di una guerra fra oscurità e luce.